Acquario Blog: L'acquariofilo non è uno spettatore

17 febbraio 2011

L'acquariofilo non è uno spettatore

L'acquario non è un fiume o un lago che vi limitate ad osservare.
L'acquario è un sistema che l'acquariofilo mette insieme scegliendo che piante e che pesci inserire, che fondo utilizzare, che dotazione tecnica utilizzare ed è quindi un ecosistema artificiale di cui l'acquariofilo è responsabile. L'acquariofilo allestisce l'acquario e poi deve assicurare l'aspettativa di vita più lunga possibile a tutti gli inquilini del suo acquario. L'acquariofilo non può assumere la logica dello spettatore in cui si limita ad osservare l'acquario e se qualcosa muore considera che la natura abbia voluto così: non è la natura è lui che ha voluto così.
Ci sono diverse "assicurazioni" che l'acquariofilo dovrebbe prevedere per garantire la salute dei propri pesci:
- Periodici e regolari cambi dell'acqua più o meno ravvicinati, a seconda della quantità (numero e dimensione) dei pesci presenti in vasca in relazione al volume della stessa e del filtro. Da effettuare ad intervalli regolari ogni settimana o ogni due settimane o al massimo una volta al mese.
- Utilizzare un filtro adeguatamente dimensionato e a cui si effettuano le operazioni di pulizia quando diventa necessario
- L'utilizzo di prodotti di marca (specie se non si è assolutamente certi che i corrispettivi fai-da-te utilizzati siano assolutamente sicuri per tutti gli inquilini della vasca (pesci, gasteropodi, invertebrati, etc.)
- In particolare se si è dei neofiti, ovvero persone che si sono avvicinate da poco a questo hobby, ma questo consiglio vale un po' per tutti: cercare di seguire alla lettera il metodo di gestione proposto da qualche buona marca di prodotti per uso acquaristico seguendolo in tutto e per tutto a partire dai valori suggeriti per i vari parametri chimici dell'acqua ad arrivare ai dosaggi dei prodotti scegliendo una marca il cui target di clienti sia la tipologia di acquario che vogliamo allestire (è inutile pensare, ad esempio, di utilizzare dei fertilizzanti concepiti per gestire un acquario con poche piante robustissime se si vuole realizzare un acquario olandese o zen con moltissime piante fra cui specie particolarmente delicate) si dovrebbe cercare, inoltre, di utilizzare solo prodotti della stessa marca in quanto tutti i prodotti utilizzati interagiscono e non si può fare finta che l'acquario sia un sistema a comparti stagni in cui il fondo non interagisce con i fertilizzanti utilizzati o i fertilizzanti non interagiscono con il biocondizionatore utilizzato, etc. valutando attentamente anche l'attrezzatura tecnica che un certo metodo prevede (prevede l'erogazione di CO2? Prevede l'utilizzo del cavetto riscaldatore sotto al fondo della vasca? etc.)
- Dare da mangiare ai pesci almeno una volta al giorno ma spesso sarebbe meglio somministrare il cibo due o tre volte al giorno ed avendo l'accortezza di non esagerare con la quantità di mangime introdotto. A seconda della voracità dei pesci presenti la quantità corretta di mangime da somministrare ogni volta può essere quella consumata in pochi secondi o quella consumata in un paio di minuti.... purtroppo non esistono regole generali..... alcuni pesci particolari come i Discus devono mangiare più volte al giorno affinché rimangano in salute. La convivenza di specie particolarmente voraci con specie che si nutrono molto più lentamente può essere problematica perché i pesci più voraci potrebbero venire alimentati eccessivamente mentre i pesci meno voraci potrebbero essere, allo stesso tempo, alimentati in modo insufficiente. In questi casi l'acquariofilo dovrebbe compiere una scelta riportando al negozio o trovando una nuova sistemazione per la specie più vorace o per quella meno vorace. L'unica possibile scappatoia al dover somministrare il cibo ai pesci tutti i giorni è che si abbiano in vasca solo specie alghivore e detritivore accertandosi che, anche in questo caso, abbiano comunque cibo a sufficienza.
- Rispettare, in base alle specie presenti, i parametri chimico fisici a loro necessari: in che intervallo di temperature possono vivere bene? Necessitano di acqua tenera o di acqua più dura? Domande di questo tipo stabiliscono se certi valori di temperatura, pH, KH, GH, etc. possono andare bene o meno. Non chiedetevi se in natura in qualche caso molto particolare e per un periodo di tempo molto limitato una certa specie può sopravvivere in certe condizioni estreme: i valori da prendere in considerazione sono quelli per cui una certa specie può vivere bene ed a lungo senza pregiudicare la propria aspettativa di vita.
I pesci di molte specie diverse possono vivere bene mantenendo il pH intorno alla neutralità ma per diverse specie particolari questo valore può non essere corretto o ottimale. Quando si sceglie quale metodo di gestione seguire si deve valutare di acquistare solo specie che possono vivere bene nell'intervallo di valori suggerito dal metodo stesso, per tutti i vari parametri chimico-fisici.
-Testare regolarmente i valori dei vari parametri chimici dell'acqua. Questo punto potrebbe non essere necessario ad alcuni acquariofili particolarmente esperti e che seguono una manutenzione perfetta delle proprie vasche tale da garantire (veramente) la stabilità di tutti i vari parametri. In generale è buona norma effettuare questo tipo di misurazioni per verificare che i vari parametri continuino a rimanere negli intervalli di valori che ci aspettiamo ed evitare di accorgersi che qualcosa è sfuggito di mano quando armai è troppo tardi e qualche pesce ha pagato il prezzo del nostro errore.
Alcune misure sono indispensabili: ad esempio se si somministra CO2 è necessario misurare il pH ed il KH (o più propriamente l'alcalinità) per verificare la concentrazione della CO2 presente in vasca oppure, anche se la misura è più a spanne, si deve utilizzare almeno un indicatore permanente di CO2: si tratta di un ampollina contenente un liquido che cambia colore in base alla concentrazione di CO2 presente in acqua.
I parametri che può essere utile misurare sono molti: pH, KH, GH, NO3, PO4, Fe, conducibilità, NH4, NO2, O2, etc. anche se non è sempre necessario misurali tutti.... anche qui se si è scelto un metodo di gestione serio proposto da qualche buona marca è bene misurare i parametri che il metodo in questione prevede che vengano misurati.
In generale suggerisco di scegliere test a reagente liquido di qualche buona marca in quanto quelli troppo economici spesso, purtroppo, non danno risultati attendibili.
Per misurare il pH sarebbe meglio utilizzare un pHmetro elettronico o meglio un indicatore elettronico di pH da lasciare sempre attivo per monitorare costantemente il valore del pH e sarebbe meglio utilizzare uno strumento di qualità decente e di una buona marca che ne garantisca la qualità.
Se decidete di utilizzare un conduttivimetro anche questo strumento può tornare utile (ne parlerò in un altro post)
A quelli che seguono metodi di non-gestione delle vasche che reputo non da acquariofili come il metodo proposto da Diana Walstad consiglio di effettuare le misure di tutti i vari parametri chimici.... potrebbero avere delle brutte sorprese e scoprire che se stanno morendo dei pesci ci sono delle ragioni e che queste ragioni sono interamente imputabili all'insufficiente manutenzione dell'acquario e che la colpa è quindi di chi lo gestisce in questo modo.
In altri casi il problema potrebbe essere che nell'acqua si stanno accumulando tutta una serie di sostanze organiche.... purtroppo accumuli di questo tipo sono ugualmente pericolosi per i pesci ma non sono rilevabili dai comuni test-kit per  uso hobbystico ed anche l'impatto sulla conducibilità dell'acqua imputabile a queste sostanze è molto limitato.
 
Spero come sempre di avervi dato delle informazioni corrette e spero di esservi stato utile.
Ciao

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