Acquario Blog: 2011

21 novembre 2011

Aquascaping contests 2011

Posto i link alle gallery online dove si possono ammirare gli splendidi acquari che hanno partecipato ad alcuni degli oramai numerosi contest nazionali ed internazionali di aquascape:

AGA International Aquascaping Contest 2011

Vietnam Aquatic Design Contest 2011

Concurso Brasileiro de Aqua-Paisagismo (CBAP) 2011

Aquatic Scapers Europe International Aquascaping Contest 2011

4º Concurso Paranaense de Aquapaisagismo

Indonesia Aquascape Contest 2011

Aquascaping World Competition

Aquagora CAPA 2011

Russian Open Aquatic Plants Layout Contest 2011

The Art of the Planted Aquarium

The Best Nature Aquarium Design Open Contest 2010 (Sono ancora aperte le iscrizioni al contest 2011)

Acuavida Aquascaping Contest 2010 (L'edizione 2011 del contest è saltata per motivi organizzativi mentre l'edizione 2012 dovrebbe tenersi regolarmente)

The Inernational Aquatic Plant Layout Contest (E' il contest più prestigioso, si tiene annualmente, ma, sfortunatamente, non esiste una gallery online con le foto degli acquari partecipanti perché le foto più belle vengono raccolte in un volume cartaceo disponibile sul mercato)
Alcune delle foto che hanno partecipato all'edizione di quest'anno di questo contest è possibile trovarle in raccolte non ufficiali presenti su vari siti web e forum come, ad esempio:

http://www.greenaqua.hu/fotogaleria-akvarium-ada-iaplc-2011

http://www.aquascapingworld.com/forum/announcements/5208-iaplc-2011-results-out.html

Ringrazio anticipatamente chiunque mi segnali i link alle gallery di altri contest 2011 di aquascape non ancora inclusi in questa lista

05 agosto 2011

Foto Agosto 2011

Caridina sp. Cantonensis var. "Crystal Red" 
Caridina Multidentata (ex Japonica)
Staurogyne repens 

07 luglio 2011

Foto Luglio 2011


 Staurogyne repens:
Il praticello di Staurogyne è stato ottenuto a partire da un unico vasetto.
Adesso serve una bella potatura ;)

18 febbraio 2011

Nuova linea di prodotti per nano-acquari da JBL

JBL, sulla scia di quanto hanno gia fatto altri marchi come Dennerle, ha rilasciato una nuova linea di prodotti adatti ad acquari di piccole dimensioni.
Fra questi prodotti troviamo mangimi e biocondizionatori (anche specifici per gamberetti).
Come fertilizzante JBL propone due possibilità: Il JBL nanoferropol24 ed il JBL nanoferropol24 Moos.
Il primo è privo di azoto e fosforo mentre il secondo è completo di micro e macro elementi ed apporta quindi anche azoto e fosforo. Quest'ultimo sembra decisamente un prodotto interessante.
La composizione dei due fertilizzanti è riportana nel PDF presente sul sito JBL.

17 febbraio 2011

L'acquariofilo non è uno spettatore

L'acquario non è un fiume o un lago che vi limitate ad osservare.
L'acquario è un sistema che l'acquariofilo mette insieme scegliendo che piante e che pesci inserire, che fondo utilizzare, che dotazione tecnica utilizzare ed è quindi un ecosistema artificiale di cui l'acquariofilo è responsabile. L'acquariofilo allestisce l'acquario e poi deve assicurare l'aspettativa di vita più lunga possibile a tutti gli inquilini del suo acquario. L'acquariofilo non può assumere la logica dello spettatore in cui si limita ad osservare l'acquario e se qualcosa muore considera che la natura abbia voluto così: non è la natura è lui che ha voluto così.
Ci sono diverse "assicurazioni" che l'acquariofilo dovrebbe prevedere per garantire la salute dei propri pesci:
- Periodici e regolari cambi dell'acqua più o meno ravvicinati, a seconda della quantità (numero e dimensione) dei pesci presenti in vasca in relazione al volume della stessa e del filtro. Da effettuare ad intervalli regolari ogni settimana o ogni due settimane o al massimo una volta al mese.
- Utilizzare un filtro adeguatamente dimensionato e a cui si effettuano le operazioni di pulizia quando diventa necessario
- L'utilizzo di prodotti di marca (specie se non si è assolutamente certi che i corrispettivi fai-da-te utilizzati siano assolutamente sicuri per tutti gli inquilini della vasca (pesci, gasteropodi, invertebrati, etc.)
- In particolare se si è dei neofiti, ovvero persone che si sono avvicinate da poco a questo hobby, ma questo consiglio vale un po' per tutti: cercare di seguire alla lettera il metodo di gestione proposto da qualche buona marca di prodotti per uso acquaristico seguendolo in tutto e per tutto a partire dai valori suggeriti per i vari parametri chimici dell'acqua ad arrivare ai dosaggi dei prodotti scegliendo una marca il cui target di clienti sia la tipologia di acquario che vogliamo allestire (è inutile pensare, ad esempio, di utilizzare dei fertilizzanti concepiti per gestire un acquario con poche piante robustissime se si vuole realizzare un acquario olandese o zen con moltissime piante fra cui specie particolarmente delicate) si dovrebbe cercare, inoltre, di utilizzare solo prodotti della stessa marca in quanto tutti i prodotti utilizzati interagiscono e non si può fare finta che l'acquario sia un sistema a comparti stagni in cui il fondo non interagisce con i fertilizzanti utilizzati o i fertilizzanti non interagiscono con il biocondizionatore utilizzato, etc. valutando attentamente anche l'attrezzatura tecnica che un certo metodo prevede (prevede l'erogazione di CO2? Prevede l'utilizzo del cavetto riscaldatore sotto al fondo della vasca? etc.)
- Dare da mangiare ai pesci almeno una volta al giorno ma spesso sarebbe meglio somministrare il cibo due o tre volte al giorno ed avendo l'accortezza di non esagerare con la quantità di mangime introdotto. A seconda della voracità dei pesci presenti la quantità corretta di mangime da somministrare ogni volta può essere quella consumata in pochi secondi o quella consumata in un paio di minuti.... purtroppo non esistono regole generali..... alcuni pesci particolari come i Discus devono mangiare più volte al giorno affinché rimangano in salute. La convivenza di specie particolarmente voraci con specie che si nutrono molto più lentamente può essere problematica perché i pesci più voraci potrebbero venire alimentati eccessivamente mentre i pesci meno voraci potrebbero essere, allo stesso tempo, alimentati in modo insufficiente. In questi casi l'acquariofilo dovrebbe compiere una scelta riportando al negozio o trovando una nuova sistemazione per la specie più vorace o per quella meno vorace. L'unica possibile scappatoia al dover somministrare il cibo ai pesci tutti i giorni è che si abbiano in vasca solo specie alghivore e detritivore accertandosi che, anche in questo caso, abbiano comunque cibo a sufficienza.
- Rispettare, in base alle specie presenti, i parametri chimico fisici a loro necessari: in che intervallo di temperature possono vivere bene? Necessitano di acqua tenera o di acqua più dura? Domande di questo tipo stabiliscono se certi valori di temperatura, pH, KH, GH, etc. possono andare bene o meno. Non chiedetevi se in natura in qualche caso molto particolare e per un periodo di tempo molto limitato una certa specie può sopravvivere in certe condizioni estreme: i valori da prendere in considerazione sono quelli per cui una certa specie può vivere bene ed a lungo senza pregiudicare la propria aspettativa di vita.
I pesci di molte specie diverse possono vivere bene mantenendo il pH intorno alla neutralità ma per diverse specie particolari questo valore può non essere corretto o ottimale. Quando si sceglie quale metodo di gestione seguire si deve valutare di acquistare solo specie che possono vivere bene nell'intervallo di valori suggerito dal metodo stesso, per tutti i vari parametri chimico-fisici.
-Testare regolarmente i valori dei vari parametri chimici dell'acqua. Questo punto potrebbe non essere necessario ad alcuni acquariofili particolarmente esperti e che seguono una manutenzione perfetta delle proprie vasche tale da garantire (veramente) la stabilità di tutti i vari parametri. In generale è buona norma effettuare questo tipo di misurazioni per verificare che i vari parametri continuino a rimanere negli intervalli di valori che ci aspettiamo ed evitare di accorgersi che qualcosa è sfuggito di mano quando armai è troppo tardi e qualche pesce ha pagato il prezzo del nostro errore.
Alcune misure sono indispensabili: ad esempio se si somministra CO2 è necessario misurare il pH ed il KH (o più propriamente l'alcalinità) per verificare la concentrazione della CO2 presente in vasca oppure, anche se la misura è più a spanne, si deve utilizzare almeno un indicatore permanente di CO2: si tratta di un ampollina contenente un liquido che cambia colore in base alla concentrazione di CO2 presente in acqua.
I parametri che può essere utile misurare sono molti: pH, KH, GH, NO3, PO4, Fe, conducibilità, NH4, NO2, O2, etc. anche se non è sempre necessario misurali tutti.... anche qui se si è scelto un metodo di gestione serio proposto da qualche buona marca è bene misurare i parametri che il metodo in questione prevede che vengano misurati.
In generale suggerisco di scegliere test a reagente liquido di qualche buona marca in quanto quelli troppo economici spesso, purtroppo, non danno risultati attendibili.
Per misurare il pH sarebbe meglio utilizzare un pHmetro elettronico o meglio un indicatore elettronico di pH da lasciare sempre attivo per monitorare costantemente il valore del pH e sarebbe meglio utilizzare uno strumento di qualità decente e di una buona marca che ne garantisca la qualità.
Se decidete di utilizzare un conduttivimetro anche questo strumento può tornare utile (ne parlerò in un altro post)
A quelli che seguono metodi di non-gestione delle vasche che reputo non da acquariofili come il metodo proposto da Diana Walstad consiglio di effettuare le misure di tutti i vari parametri chimici.... potrebbero avere delle brutte sorprese e scoprire che se stanno morendo dei pesci ci sono delle ragioni e che queste ragioni sono interamente imputabili all'insufficiente manutenzione dell'acquario e che la colpa è quindi di chi lo gestisce in questo modo.
In altri casi il problema potrebbe essere che nell'acqua si stanno accumulando tutta una serie di sostanze organiche.... purtroppo accumuli di questo tipo sono ugualmente pericolosi per i pesci ma non sono rilevabili dai comuni test-kit per  uso hobbystico ed anche l'impatto sulla conducibilità dell'acqua imputabile a queste sostanze è molto limitato.
 
Spero come sempre di avervi dato delle informazioni corrette e spero di esservi stato utile.
Ciao

03 febbraio 2011

Foto Febbraio 2011



Proserpinaca palustris
Rotala Rotundifolia
Nymphaea lotus

20 gennaio 2011

Vasche senza cambi dell'acqua.........

Ultimamente leggo nei forum i post di acquariofili (o ex acquariofili?) che accampano una miriade di scuse per giustificare il fatto che non hanno più voglia di compiere le normali operazioni di manutenzione dell''acquario come i periodici cambi dell'acqua. A volte queste giustificazioni sono prese a loro volta da libri in cui, ad esempio, Diana Walstad presenta un approccio di questo tipo. A mio parere la Walstad è una pessima acquariofila perché è caduta nella trappola di voler portare a casa più acquari di quanti ha tempo e voglia di gestire correttamente e quindi li gestisce nel modo non rispettoso che propone.
Altri si spingono oltre e per essere sicuri di non dover effettuare cambi dell'acqua nemmeno ogni 3-6 mesi come come propone la Walstad arrivano a suggerire di non dare da mangiare ai pesci tutti i giorni..... tenendo in pratica i pesci alla fame e nella sporcizia.
Per farvi capire il mio punto di vista vi propongo di immaginare un esperimento analogo in cui prendiamo una persona che chiamiamo "Mister X" ma vi suggerisco di immaginare che questo esperimento sia fatto su voi stessi e quindi vi suggerisco di sostituire "Mister X" con il vostro nome di battesimo. Inoltre immaginate che questo esperimento venga condotto contro la vostra volontà ovvero che qualcuno vi obblighi a subirlo.
L'esperimento si svolge così: per un anno "Mister X" può nutrirsi una sola volta al giorno e non può lavarsi.
Dopo un anno, alla fine dell'esperimento, "Mister X" puzza ma probabilmente è ancora vivo.
Quindi la conclusione (sbagliata) sarebbe che è bene che "Mister X" non si lavi e che si nutra una sola volta al giorno così diventa più ecologico.
Allo stesso modo trovo irrispettoso fare lo stesso esperimento sulla pelle degli inquilini dell'acquario e considero che gestioni di questo tipo non siano una cattiveria inferiore a quella di tenere un pesce rosso in una piccola boccia o un Betta splendens in un bicchiere...... anche in questi casi il malcapitato pesce magari dopo un anno sopravvive ancora.......
Se uno non ha più voglia di gestire un acquario perché non lo smantella e non si trova un altro hobby che non comporti il far soffrire inutilmente delle forme di vita?