Acquario Blog: 2010

29 luglio 2010

Sump e filtri wet-dry

Sump e filtri wet-dry
Entrambe queste soluzioni che vengono spesso utilizzate negli acquari marini possono essere utilizzate anche negli acquari d'acqua dolce. Queste soluzioni permettono migliori scambi gassosi rispetto ai filtri esterni tradizionali permettendo ad una maggiore quantità di ossigeno di diffondere nell'acqua dell'acquario. Questo migliora e rende più rapidi i processi decompositivi però causa una considerevole dispersione di CO2. Erogando una quantità sufficiente di CO2 si può comunque ovviare alla sua maggiore dispersione quindi in pratica l'unico inconveniente è che si deve erogare una quantità maggiore di CO2 e che una parte maggiore di essa finisce sprecata.

28 luglio 2010

Materiali filtranti

Materiali filtranti
Molti filtri commerciali sono venduti con già i materiali filtranti al loro interno. In molti casi tali materiali sono adatti allo scopo e quindi non è necessario sostituirli con altri. Prima di cambiare tali materiali provate il filtro e vedrete che il produttore, molto probabilmente, avrà seguito una logica nello scegliere quali materiali filtranti proporre e quindi sostituendoli con altri materiale si potrebbe addirittura peggiorare le cose.
Per il filtraggio biologico gli aspetti importanti sono che il materiale filtrante deve rendere disponibile una grande superficie per l'insediamento dei batteri, che permetta di sfruttare al meglio possibile il volume del filtro e che non causi facilmente la diminuzione del flusso d'acqua attraverso di esso. Se la pompa del filtro è sufficientemente potente non si avranno grossi problemi con tutta una serie di materiali diversi mentre se la pompa non è molto potente i materiali dovranno essere scelti privilegiando quelli che non ostacolano troppo il passaggio dell'acqua (come, ad esempio, delle spugne).
I filtri che privilegiano troppo il risparmio energetico hanno pompe di potenza appena sufficiente e sono più soggetti alla diminuzione del flusso dell'acqua non appena il filtro non è più pulitissimo: in questi casi i materiali filtranti devono essere scelti fra quelli che ostacolano il meno possibile il flusso dell'acqua.
Alcuni materiali filtranti hanno una superficie per unità di volume dicchiarata elevatissima: in questi casi sembra che i produttori barino un po’ nel calcolare la superficie utile per l’insediamento batterico perché le micro-porosità del materiale saranno presto ricoperte dal bio-film batterico e non risultano molto utili. La superficie utile del materiale filtrante dovrebbe invece essere data dalla geometria (forma) del materiale stesso e non dalle micro-porosità.

27 luglio 2010

Diminuzione della concentrazione di ossigeno durante la notte

Diminuzione della concentrazione di ossigeno durante la notte
La notte quando le piante non producono ossigeno ma anzi contribuiscono a consumarlo la concentrazione di ossigeno può diventare troppo bassa. Per evitarlo si può utilizzare:

  1. un aeratore a pietra porosa
  2. una pompa di movimento direzionata obliquamente verso la superficie dell'acqua per accrescere il movimento superficiale dell'acqua
La pompa di movimento è la soluzione meno rumorosa.
Se il movimento superficiale dell'acqua è buono e non si ha un carico organico eccessivo  non è necessario adottare uno di questi stratagemmi dato che la mandata del filtro se posizionata opportunamente genera già un movimento superficiale dell'acqua sufficiente.
Se volete una controprova con un test dell'ossigeno verificate che al mattino, prima dell'accensione delle luci ci siano almeno 3 mg/l di ossigeno disciolto (e meglio se è ancora più alta). Pesci particolarmente esigenti potrebbero richiederne di più ma in questo caso li vedrete respirare affannosamente in prossimità della superficie dell'acqua.
Mantenere la concentrazione di ossigeno sempre al di sopra di certi livelli è uno dei punti fondamentali per avere un acquario sano in cui i pesci stanno bene, le piante crescono rigogliose e le alghe non rappresentano un problema.
Attenzione: in acquari in cui le piante sono particolarmente dense durante il fotoperiodo l'ossigeno raggiunge e supera il livello di saturazione mentre la notte le piante contribuiscono a consumarlo e quindi il suo  livello può scendere troppo per cui si deve prestare particolare attenzione ad avere un buon movimento superficiale dell'acqua in modo da permettere di avere sufficienti scambi gassosi e permettere ad una quantità sufficiente di ossigeno di diffondere nell'acqua dell'acquario.

26 luglio 2010

Mantenimento del flusso dell'acqua

Mantenimento del flusso dell'acqua
Quando avete appena montato un nuovo filtro o quando lo avete appena pulito osservate bene il flusso d'acqua da esso generato: quando il flusso d'acqua diminuisce diventa necessario pulire il filtro per ripristinare il flusso d'acqua iniziale. L'ostruzione che causa la diminuzione del flusso d'acqua spesso è causata da dello sporco che si è depositato nei tubi o nei raccordi dei tubi oppure i materiali filtranti ostruiscono il corretto flusso d'acqua perché fra di essi è presente troppo sporco (materiale organico in decomposizione) oppure il rotore può essere ostacolato da sporco e dallo strato batterico che si forma nella su di esso o nella camera in cui è alloggiato.
L'ostruzione deve essere rimossa pulendo ciò che la causa.
I tubi possono essere puliti con apposite spazzole oppure, in genere, è sufficiente fare scorrere attraverso di essi un forte flusso di acqua mettendoli sotto ad un rubinetto aperto al massimo e premendo il tubo al rubinetto in modo da fare scorrere nel tubo acqua con la pressione maggiore possibile. Ripete l'operazione facendo scorrere l'acqua in entrambi i versi.
Fate lo stesso con i raccordi dei tubi e con gli accessori per il prelievo e l'immissione dell'acqua dalla vasca.
Pulite il rotore con uno straccio ed anche la camera in cui è alloggiato.
Se è presente del materiale adibito al filtraggio meccanico dell'acqua lavatelo accuratamente.
Se il flusso d'acqua non si riprende nemmeno in questo modo pulite anche parte del materiale adibito al filtraggio biologico in quanto la causa è che probabilmente in esso è presente troppo sporco e questo ostacola il corretto flusso dell'acqua.
Attenzione: pulendo il rotore prestate attenzione all'asta del rotore potrebbe essere in materiale ceramico che viene utilizzato perché genera meno vibrazioni rispetto alle pompe con asta in materiale metallico però le aste in materiale ceramico sono fragili e non è difficile romperle.

25 luglio 2010

Carico organico e manutenzione del filtro

Carico organico e manutenzione del filtro
All'aumentare del numero e della dimensione dei pesci presenti nell'acquario aumenta la quantità di cibo da somministrare loro per non portarli alla morte per inedia dopo un periodo più o meno lungo di dieta forzata imposta dalla cattiveria dell'acquariofilo. Spesso al contrario gli acquariofili somministrano troppo cibo ed anche questo è controproducente per la salute dei pesci e dell'ecosistema dell' acquario.
Se sono presenti molti pesci il filtro dovrà essere di dimensioni più generose e si dovranno intensificare le varie operazioni di manutenzione dell'acquario.
Se il carico organico è accettabile la manutenzione del filtro si limita a periodiche pulizie dei materiali adibiti alla filtrazione meccanica, alla pulizia del rotore e, se necessario, dei tubi. La pulizia dei materiali adibiti alla filtrazione biologica può essere effettuata molto di rado (una o due volte all'anno) prestando attenzione a non pulire contemporaneamente tutti i materiali adibiti alla filtrazione biologica per permettere al filtro di continuare a svolgere la sua funzione biologica con i materiali che non avete lavato. I batteri colonizzeranno nuovamente i materiali che avete lavato nei giorni successivi.
Se il carico organico invece è elevato ed il filtro non risulta sufficiente allora sarà necessario pulirlo più spesso per rimuovere parte dello sporco che in esso si deposita, questo per evitare di avere una quantità eccessiva di materia organica in decomposizione che influisce negativamente sulla qualità dell'acqua dell'acquario e per evitare che il filtro si ostruisca causando la diminuzione del flusso di acqua al suo interno o che nel filtro esaurito l'ossigeno presente nell'acqua che defluisce in esso si instaurino fenomeni di denitrificazione controproducenti in un acquario di piante.
(vogliamo che il filtro decomponga la materia organica tramite i batteri eterotrofi e che poi trasformi l'ammonio in nitriti e poi in nitrati evitando che avvengano i processi inversi in cui i nitrati vengono riconvertiti in ammonio. Anche i processi che portano i nitrati ad essere convertiti in azoto gassoso non li vedo di buon grado dato che, personalmente somministro appositamente nitrati alle piante che ne consumano di più rispetto alla quantità derivante dal ciclo dell'azoto)

Il volume del filtro

Il volume del filtro
Il volume ottimale del filtro idealmente dovrebbe essere pari ad un decimo del volume dell'acquario; tuttavia anche scegliendo un filtro progettato per acquari di capacità massima pari a 2-4 volte quella dell'acquario non si arriva ad un tale volume.... ma ci si può accontentare.
Tendenzialmente è meglio scegliere il filtro con il volume più grande possibile.

24 luglio 2010

Il movimento superficiale dell'acqua è da evitare o è una cosa positiva?

Il movimento superficiale dell'acqua è da evitare o è una cosa positiva?
Il movimento superficiale dell'acqua è indispensabile in particolare di notte per arricchire l'acqua di ossigeno che è indispensabile per i batteri, per i pesci e, di notte, anche per le piante.
Durante il giorno un certo movimento superficiale dell'acqua è utile perché mette al riparo da un'eccessiva erogazione della CO2.
Lo svantaggio è che un forte movimento superficiale dell'acqua disperde CO2 e quindi ci costringe a somministrarne di più.
Un buon compromesso è quello di porre la mandata del filtro un paio di centimetri al di sotto della superficie dell'acqua in modo da generare un movimento superficiale dell'acqua corretto. Porre la mandata del filtro al di sopra della superficie dell'acqua genera un movimento superficiale dell'acqua eccessivo e porla troppo in profondità genera un movimento non sufficiente.

23 luglio 2010

Il filtro è in competizione con le piante?

Il filtro è in competizione con le piante?
Secondo me no, anzi cercare di rendere più rapidi i processi decompositivi aiuta a rendere disponibili quantità maggiori di nutrienti per le piante ottenuti dalla mineralizzazione delle sostanze organiche.
Inoltre migliorare i processi di decomposizione e mineralizzazione delle sostanze organiche permette di mantenere l’acqua più pulita e sana per i pesci e di mantenere sotto controllo le anti-estetiche alghe.
Diana Walstad nel suo libro riporta che il filtro sarebbe in competizione con le piante perché le piante utilizzano ammonio ed il filtro lo rimuove trasformandolo in nitrati. Lei dice che le piante preferiscono assorbire l'azoto in forma ammoniacale rispetto alla forma nitrica ma mostra un grafico da cui si può vedere  che questo avviene solo se i livelli di ammonio sono elevati. Sicuramente i pesci non gradiscono livelli di ammonio elevati quindi, dato che le piante possono utilizzare benissimo l'azoto in forma nitrica, ritengo che si debba fare di tutto per tenere l'ammonio alla concentrazione più bassa possibile dato che l'ammonio è tossico per i pesci e stimola le alghe 100 volte di più rispetto ai nitrati (Tom Barr).
La concentrazione di ammonio che dovrebbe essere presente in un acquario "sano" è bassissima, di vari ordini di grandezza inferiore alla minima rilevabile dai comuni test per uso hobbistico.
Le piante per assorbire l'azoto in forma nitrica spendono più energia che per assorbirlo in forma ammoniacale ma questo, a mio parere, non è un grosso problema.

22 luglio 2010

Il filtro e le pompe di movimento

L’acquario può essere gestito seguendo svariate metodologie di gestione differenti . La molteplicità dei metodi di gestione possibili e le complesse relazioni che legano tutto ciò che interagisce con l’acquario o che è presente in esso fanno si che sia difficile dare indicazioni generali e largamente condivise. Quindi cercherò di dare alcuni suggerimenti senza pretendere che siano necessariamente le scelte migliori possibili o le uniche scelte possibili. In questo post, e più in generale in questo blog mi riferisco ad acquari di piante high-tech in cui sono presenti, ovviamente, anche i pesci.
Il filtro  e le pompe di movimento
Il filtro è uno degli elementi fondamentali dell’acquario in quanto svolge tre funzioni fondamentali:
  1. Muove l’acqua dell’acquario migliorando la disponibilità di ossigeno per i pesci e di nutrienti per le piante
  2. Rimuove meccanicamente il particolato presente in acqua
  3. Decompone biologicamente e mineralizza l’inquinamento organico presente in acqua e svolge l’essenziale processo di nitrificazione trasformando il tossico ammonio prima in nitriti ed infine in nitrati che non sono tossici per i pesci se non a concentrazioni molto elevate.
Il paradigma da seguire per la scelta del filtro è che nel dubbio è sempre meglio scegliere un filtro più grande rispetto ad uno più piccolo. Spesso si dice che è meglio utilizzare un filtro sovra-dimensionato anche se questa è di per sé una contraddizione (sovradimensionato rispetto a cosa?). Sulla confezione dei filtri commerciali sono spesso riportate le capacità massime e minime dell’acquario per cui il filtro è progettato. La capacità minima non è molto importante mentre la capacità massima è in genere, a mio avviso, sovrastimata. Quindi il mio suggerimento è di prendere la capacità dell’acquario moltiplicarla per due ed accertarsi che la capacità massima prevista per il filtro sia almeno pari a questo valore. Ad esempio per un acquario da 100l consiglio di scegliere un filtro che sia venduto per acquari di dimensione massima di almeno 200l. Consiglio inoltre di scegliere un filtro a porta variabile in modo da poter regolare a piacimento il flusso dell’acqua al suo interno.
Per acquari lunghi oltre 100cm suggerisco di utilizzare due filtri o oppure di utilizzare un filtro ed una pompa di movimento.
Avere più di un filtro da alcuni vantaggi:
  1. Qual’ora dovesse rompersi un filtro l’altro continuerebbe a funzionare evitando il rischio collasso dell’ecosistema dell'acquario.
  2. Se si effettuano le operazioni di pulizia del filtro su un filtro alla volta si ha un minore impatto sulla stabilità dell’acquario stesso.
  3. Si ottiene una migliore e più uniforme circolazione dell’acqua nell’acquario anche se lo stesso effetto si può ottenere anche con una pompa di movimento aggiuntiva anziché con un filtro aggiuntivo.
Posizionare il filtro in modo che la mandata sia in uno dei 4 angoli dell’acquario e che il flusso dell’acqua proveniente dal filtro sia lungo uno dei 2 lati lunghi dell’acquario. Il secondo filtro o la seconda pompa di movimento andrebbe messa all’angolo opposto e direzionata lungo l’altro lato lungo dell’acquario e possibilmente ad altezza differente (ad esempio la prima circa 2 cm al di sotto della superficie dell’acqua e la seconda a circa 10cm dal fondo dell’acquario).  Il pescaggio del filtro può essere posto allo stesso angolo rispetto all’uscita dello stesso anche se questo non è essenziale e in generale lo si pone ad un'altezza diversa rispetto alla mandata per avere un movimento verticale dell'acqua oltre che orizzontale (Se si pone la mandata 2 cm al di sotto della superficie dell'acqua il pescaggio può essere posizionato ad una decina di centimetri dal fondo dell'acquario ). Il posizionamento dei filtri e delle pompe di movimento che ho indicato serve per creare una corrente ciclica ed il più uniforme possibile in tutto l’acquario, senza angoli morti.
Quindi per un acquario da 200l potrebbe essere una buona scelta quella di montare due filtri dimensionati ciascuno per un acquario di al massimo (almeno) 200l oppure un solo filtro che preveda di essere utilizzato al massimo per un acquario di (almeno) 400l eventualmente abbinato ad una pompa di movimento.
Anche la pompa di movimento sarebbe meglio sceglierla a portata variabile in modo da poter regolare il flusso a proprio piacimento.
E’ inoltre preferibile avare più di un filtro o una pompa di movimento aggiuntiva nei casi in cui la presenza di molte piante ostacola la corrente dell’acqua nell’acquario o nei casi in cui la corrente è ostacolata dalla presenza di molte rocce o radici.
Il flusso dell’acqua complessivo dato dalle pompe di movimento e dai filtri dovrebbe essere abbastanza forte da far defluire il particolato presente in acqua verso il pescaggio dei filtri ed abbastanza forte da da far defluire verso le foglie delle piante acqua nuova carica di CO2 e di nutrienti, abbastanza forte da permettere ai pesci di avere a disposizione sempre acqua nuova più ricca di ossigeno. Però il flusso dell’acqua non deve essere tanto forte da ostacolare l’assorbimento dei nutrienti da parte delle piante o da far affaticare i pesci che devono opporsi alla corrente. Quindi suggerisco di regolare le pompe in modo da avere una corrente percepibile ma non eccessiva in tutto l’acquario.
Per quanto riguarda il flusso d'acqua un valore di riferimento potrebbe essere quello di avere un flusso complessivo (netto) pari a circa 3-5 volte la capacità netta dell’acquario (ad esempio 300l/h per un acquario da 100l) tenendo presente che il flusso indicato per i filtri esterni non è quello effettivo ma è calcolato a vuoto e che il flusso effettivo in acquario sarà minore , in particolare se il filtro è posto sotto all'acquario e la pompa deve alzare l'acqua di un metro o più.  Considerate indicativamente metà nel flusso a vuoto  per il calcolo.
Quindi, ad esempio, per un acquario da 200l suggerirei un filtro esterno con una portata fra i 200*3*2=1200l/h ed i 200*5*2=2000l/h. Che corrispondono indicativamente ad un flusso effettivo di 600-1000l/h. Se il filtro è regolabile e genera un flusso superiore può essere utilizzato non al massimo. Se invece il flusso generato dal filtro non è sufficiente può essere integrato da una o più pompe di movimento.  
Preferisco i filtri esterni rispetto ai filtri interni perché in genere sono più grandi e perché considerando la superficie che il flusso dell’acqua attraversa passando nel filtro i filtri esterni hanno in genere una superficie maggiore i quindi il flusso per unità di superficie risulta minore e questo porta ad un passaggio più lento dell’acqua attraverso il materiale filtrante e quindi ad una migliore nitrificazione. (ad esempio un filtro esterno orizzontalmente potrebbe avere una dimensione di 20 cm x 20cm e quindi una superficie di 400 cm^2 mentre i filtri interni hanno spesso dimensioni minori, ad esempio 10 cm x 10 cm e quindi 100 cm^2 di superficie; quindi se la portata del filtro fosse la stessa in entrambi i casi il flusso per unità di superficie nel filtro esterno sarebbe, in questo caso, 4 volte minore). Se si costruisse un filtro interno di dimensioni paragonabili a quelle di un filtro esterno, o comunque di superficie paragonabile e di volume paragonabile, non avrei ragione di preferire il filtro esterno.